mercoledì 27 luglio 2011

Irish cats

Come era già successo nel blog precedente, eccoci a parlare di gatti. Gatti irlandesi.
Sinceramente l'affrontare un argomento del genere era assolutamente fuori programma, ma indubbiamente i gatti sono stati il filo conduttore della giornata odierna, quindi è inevitabile spendere due parole a riguardo.

Tutto ha inizio durante una breve visita al castello di Belfast, sulle pendici della collina Cavehill (del quale parleremo un'altra volta, quando riuscirò a scattare una foto da un punto decente). Questo castello è stato costruito dal marchese di Donegall a partire dal 1862 ed è la ricostruzione dell'originario castello di Belfast che si trovava nel centro della città ma che fu distrutto da un incendio nei primi del Settecento. Nel 1934, l'ultimo proprietario, il conte di Shaftesbury ha deciso di donarlo alla città.

(oggi c'era anche un matrimonio...)

C'è una sorta di leggenda secondo la quale il giardino del castello è sempre stato abitato da un gatto bianco che, finché continuerà a vivere lì, porterà ai visitatori buona fortuna. Per questo motivo nel giardino ci sono sculture e altri tipi di decorazioni come cespugli e mosaici che lo raffigurano. Un bel giardino davvero, ricco inoltre di fiori colorati.






In un angolo c'è anche una targa con alcuni versi ripresi dall'opera di Thomas Stearns Eliot Old Possum's Book of Practical Cats (che ha ispirato il musical Cats di Andrew Llyod Webber e che viene generalmente tradotta in Italia come "Il libro dei gatti tuttofare"), precisamente dal brano The Ad-dressing of Cats, che dicono: "Prima che un gatto di conceda la sua fiducia, sono necessarie alcune dimostrazioni di stima come un bel piatto prelibato". Niente di più vero.



Subito dopo siamo andati da un'amica di Margaret, in una classica villettina irlandese su due piani, che vive con due splendidi micioni, entrambi molto friendly, i quali hanno acconsentito a farsi scattare delle fotografie. Il primo, quello tigrato, si era messo in posa come un modello, ma senza mai guardare l'obiettivo della macchina fotografica perché evidentemente voleva tirarsela un po'. Il secondo, quello nero, che pensavo fosse un po' più astioso, in realtà si è rivelato molto curioso e si è messo ad annusare la macchina fotografica.




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Non starò ad aggiungere altri dettagli della giornata perché effettivamente sono un po' stanca e voglio dormire.
Prima però non posso dimenticarmi di riportare il contenuto dell'interessantissima rivista che ho letto ieri prima di addormentarmi, quella sul Royal Wedding!

Ben 266 avvincenti pagine ricche di fotografie: si parte da Lady Elizabeth Anson, cugina della regina, che ci spiega come ha organizzato la cena del matrimonio, poi l'immancabile carrellata di matrimoni reali, da quello di Elisabetta nel 1947 passando per Princess Margaret, Princess Anne, l'immancabile matrimonio tra Carlo e Diana, poi i fratelli di Carlo, il matrimonio di Carlo e Camilla ed infine il più atteso, quello di William & Kate.
Ma... attenzione! Prima di arrivare a quest'ultimo, l'argomento clou della rivista, Hello! magazine ci delizia con altre notizie che hanno a che fare più o meno con dei matrimoni, tra cui lo scoop sulla mia amica Keira (Knightley, nda) che ha partecipato al matrimonio del fratello Caleb indossando un vestito purple. Notiziona, eh!! Anche se devo dire che la sua presenza su quella rivista, a fianco dei rispettabilissimi ed eccellentissimi regnanti del Regno Unito, mi ha un poco stupito.



PS: Leggiucchiando qua e là ho notato come, nei confronti del Royal Wedding e di tutti i partecipanti, non siano espresse alcun tipo di critiche, ma soltanto ruffianissimi elogi. Nemmeno l'ombra di una frecciatina, come mi sarei aspettata nei confronti degli orribili cappelli (l'uno con penne di struzzo, l'altro a forma di tavoletta del cesso) delle cugine di William, Eugenia e Beatrice (meglio conosciute come Anastasia e Genoveffa, visto le incredibili somiglianze).

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