martedì 9 agosto 2011

Fiori, fiorelluzzi e fiorellini

Giornata inaspettatamente naturalistica.

Già da diversi giorni ho iniziato ad "assumere" a piccole dosi il giardino attorno all'Ulster Museum, a soli 3 minuti da scuola e quindi l'ideale per una passeggiata nella pausa pranzo, prima delle eventuali attività pomeridiane.

Il giardino botanico è stato aperto nel 1828 e da lì arricchito con varie collezioni floreali. Vi si trovano tre particolari attrazioni: il Tropical Ravine, la Palm House e il Giardino delle Rose.
Il Tropical Ravine è stato costruito nel 1880: consiste in una sorta di serra percorribile attraverso una balconata sollevata dalla quale si osservano le piante dall'alto (non a caso si chiama Tropical Ravine, ovvero "Burrone tropicale"). Ci sono specie più o meno famose, dal banano alla canna da zucchero, oltre a laghetti con pesci e tartarughe, ma la temperatura all'interno è davvero insostenibile dopo qualche minuto! C'è talmente tanto caldo e umido che sembra di stare per svenire.


La Palm House è una serra la cui struttura di ferro e vetro risale al 1840 ed è stata progettata da Sir Charles Lanyon, architetto inglese che ha progettato una grande quantità di edifici qui a Belfast, tra cui i già citati Belfast Castle e l'edificio principale della Queen's University. La cupola della serra fu aggiunta successivamente, nel 1852. Vi si possono trovare una serie di piante delle zone temperate e tropicali molto colorate e talvolta davvero strane.






Infine il Giardino delle Rose, un coloratissimo letto di rose di ogni specie e colore.


Il giardino botanico di Belfast è molto frequentato. Ci sono tantissime persone che vengono a leggere un libro, passeggiare, correre e persino disegnare (ho trovato un ragazzetto che stava disegnando le rose imboscato in mezzo al roseto e che pareva quasi scocciato di essere stato "scoperto"...).




Dopo la mia breve pausa pranzo al giardino botanico, il pomeriggio naturalistico è proseguito con un'inaspettatamente interminabile passeggiata lungo il fiume belfastese, il Lagan. Convinta che avremmo percorso il fiume verso nord, ovvero verso il centro, non mi aspettavo assolutamente una camminata di 3-4 miglia nel profondo sud, spersi nella campagna, sfiniti e disorientati come una carovana nel deserto costantemente soggetta a miraggi di oasi ristorative. L'unica differenza è che nel deserto ci sono 40 gradi fissi, mentre oggi avevamo 40 gradi di escursione termica ogni tre minuti. Prima caldo, poi freddo. Poi torna il sole ed è caldissimo. Poi nuvole ed è freddissimo. Bisogna rivestirsi e coprirsi con sciarpe e maglioni. Poi torna il sole. Si muore di caldo. E via di nuovo mezzi nudi. Non fai in tempo a rimanere a maniche corte che ti tocca subito rivestirti perché è tornato il freddo, e così, fino alla fine, come il ciclo interminabile dell'eterno ritorno dell'uguale.


Secondo i vari depliant e la pubblicità che avevano fatto a scuola, avremmo dovuto vedere chissà quali rarissime specie animali del posto, tra cui foche e volpi... ma c'erano soltanto paperelle.


In compenso abbiamo camminato ben 2 ore senza alcun cartello o punto di riferimento prima di trovare la nostra oasi: il Lock Keeper's Cottage, una sorta di localino dove nessuno ha potuto impedirmi di prendere un tè bollente e un gustosissimo e calorosissimo muffin al cioccolato. Con una tale pozione magica sullo stomaco, percorrere la via del ritorno è stato un gioco da ragazzi. Sembrava che il muffin fosse stato un po' come la Stella di Super Mario: iper-velocità e invincibilità! (... ma per 10 secondi!!)


3 commenti:

  1. foto meravigliose!!... hai usato una nikon?

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  2. Grazie :)
    Sì, ho usato una Nikon, la D3000 (un modello abbastanza base).

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  3. molto brava ... condivido. Ciao, Ado

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