giovedì 4 agosto 2011

Ulster Musem (1)

"State per visitare la casa dei tesori passati e presenti dell'Irlanda del Nord, che ospita una ricca collezione di arte, storia e scienze naturali e che è stata per la prima volta aperta al pubblico nel 1929." (dal dépliant del museo - anche in italiano, incredibile!)

L'Ulster Museum è il museo principale di Belfast. Non si può ben identificare in una categoria specifica perché spazia dalla storia alle scienze naturali, dall'arte alla moda. O meglio, una categoria c'è. Si chiama "mescolone".


Ora, c'è da dire che noi italiani siamo un po' troppo abituati ad avere troppe belle cose intorno che quando andiamo all'estero e vediamo valorizzata in una mega teca di vetro super illuminata una monetina dell'dugentoventisette dopo Cristo, ci sembra un po' un'esagerazione.
Dall'altra parte, qui ci dimostrano come si possa valorizzare un patrimonio culturale soprattutto cercando di coinvolgere il più possibile la popolazione locale: l'Ulster Museum infatti è pieno di spazi ricreativi per grandi e piccini ed è davvero pieno di gente! C'erano marmocchi che correvano ovunque tutti entusiasti di indossare corsetti e crinoline o toccare un uccello impagliato.
Io per esempio mi sono dilettata nella costruzione della mia tomba nell'Età della Pietra:


Descrivere tutte le sale e le attrazioni principali del museo è un po' improponibile, quindi faremo una selezione, come ad esempio...

...lo spegni candele della moglie del conte di Kildare (dama del diciottesimo secolo) che, quando ho letto il nome inglese dell'oggetto, snuffer, non sapendo la traduzione, ho subito pensato fosse uno "sniffatore", ovvero uno strano accessorio per sniffare di nascosto simulando un'innocua manicure...


E poi ancora Takabuki, mummia di duemilacinquecento anni fa, che pare fosse stata bellissima per quanto ora è orripilantissima; lo scheletro del dinosauro Edmontosaurus. che pare sia morto in uno scontro con un Tyrannosaurus, il villain (il cattivo) tra i dinosauri; una salamandra d'oro con rubini incastonati che è il portafortuna una nave dell'invincibile Armada spagnola, che poi tanto invincibile non era visto che questo pezzo l'hanno recuperato dal fondo marino perché tutta la flotta era affondata.


C'erano anche degli esclusivissimi pezzi dal Giappone, come il venditore di cestini scolpito intorno al 1890 da Toshimasa, un famoso scultore di Netsuke (statuette di avorio e di legno), alcune campane buddhiste di epoca Tokugawa (1603-1868) ed infine un pezzo della collezione di Eley Kishimoto, che sarebbe un marchio britannico ma per metà "giapponese" perché gli stilisti sono Mark Eley e Wakako Kishimoto.





E insomma, via, ce ne sarebbe di cose ancora da raccontare, ma è meglio rimandarsdsdfasadsgfkgzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz
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zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz...
ecco, appunto, mi ero già addormentata sulla tastiera.

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