lunedì 8 agosto 2011

Il selciato del gigante

Eccoci alla volta della principale attrazione del NrnAiran (che sarebbe lo sbiascicamento qui pronunciato al posto di "Northern Ireland"), ovvero Il selciato del gigante, meglio conosciuto come Giant's Causeway.

Un nome così evocativo e imponente come "gigante", lascia intendere qualcosa di maestoso, di titanico (come il titanico Titanic!).
Quando arrivi in fondo alla valle dopo aver percorso un buon chilometro, ti aspetteresti il grande e maestoso affioramento roccioso (così lo definisce Wikipedia) "del gigante", alto quanto il Chrysler o l'Empire State Building... e invece no! Tutti questi titanici e giganteschi aggettivi per descriverlo e poi... si arriva al massimo a 12 metri!
Intendiamoci: le Giant's Causeway sono molto suggestive per chi le visita per la prima volta. Consistono in una serie di blocchi di basalto di forma esagonale (ma ci sono anche di altre forme) formatesi a seguito di un'eruzione vulcanica decine di milioni di anni fa.
Sicuramente contribuisce a conferire un'aura magica al luogo la leggenda ad esso legata. Pare che il gigante Fionn Mac Cumhaill, personaggio della mitologia irlandese, avesse costruito questo selciato per raggiungere la Scozia e combattere contro il gigante scozzese Benandonner. Avendo però visto l'enorme stazza del nemico, Fionn Mac Cumhaill decise di attuare una strategia per sconfiggerlo: si travestì da infante, cosicché quando Benandonner venne a cercarlo e lo vide, credette che fosse il figlio neonato di Fionn Mac Cumhaill e, immaginando quali fossero le dimensioni del padre con un neonato così gigantesco, scappò via terrorizzato distruggendo parte del selciato per evitare di essere inseguito.

Ovviamente fare una foto senza persone era impossibile.
Ah, se avessi avuto un mitragliatore a puzzette, tempo due minuti ed erano già scappati tutti!

Il tour nel quale era compresa la grande attrazione delle Giant's Causeway, consisteva inoltre nella visita ad altri luoghi della costa di Antrim, un contea dell'Irlanda del Nord.
La contea di Antrim è famosa per le sue "glens". "Glen" viene dallo scozzese e vuol dire valle. Nella costa di Antrim ci sono nove "glen" e sono (sembra uno scioglilingua, merita leggerle ad alta voce!) Glentaisie, Glenshesk, Glendun, Glencorp, Glenaan, Gleballyemon, Glenariffe, Glencloy, Glenarm e GlennClose (no, scherzo, l'ultima è un'attrice!).
Sono molto belle da un punto di vista paesaggistico e non possono non colpire i bellissimi colori vivaci del verde dei prati e dell'azzurro del mare, con scogliere scoscese e spiagge bianchissime (e pulitissime perché non credo siano in molti ad osare fare il bagno nel gelido Oceano Atlantico...).




In un tratto della costa, all'improvviso appare un bellissimo castello. Un castello quasi del tutto distrutto, di cui rimangono in piedi soltanto alcune mura, ma comunque molto suggestivo. E' il Dunluce Castle, la cui prima struttura pare risalire al tredicesimo secolo, ma che venne poi abbandonato nel tardo 1600, quando chi vi risiedeva, il conte di Randall MacDonnell, si trasferì altrove. Perché Randall si trasferì altrove?? Beh, è chiaro! Si sa come questi nobili sono volubili e capricciosi ed evidentemente Randall si era arrabbiatissimo con la sua servitù perché il suo pollo arrosto tardava ad arrivare! E non sarebbe mai arrivato, visto che la cucina del castello era sprofondata nel mare portandosi dietro cuochi e camerieri! (Questa è solo una mia fantasiosa congettura, ma la storia della cucina sprofondata in mare è davvero una leggenda legata a questo castello!)



Altra grandissima attrazione del tour della costa di Antrim è il temibilissimo ponte di corda, Carrick a Rede, dove solo i coraggiosissimi si cimentano nell'attraversamento. Un ponte di corda lungo 20 metri, sospeso 30 metri sopra il mare. Lo vedi e dici: "Ah, tutto qui?". Sì, sì. Tutto qui. Se non fosse che proprio nel momento in cui ero lì è stata avvistata poco più là una minacciosa pinna nell'acqua, visibile ad occhio nudo, una di quelle pinne "triangolari" che emergono dalla superficie marina e si muovono formando dei cerchi che dicesi appartenere proprio... agli squali.
Se era effettivamente uno squalo oppure no, non so dirlo: non sono un'ittiologa e per di più sono miope; ma se non è il ponte ad incutere timore, beh, forse è lo è il solo dubbio di poter diventare un delizioso spuntino pomeridiano per un affamato pesciolino.



2 commenti:

  1. Che bello *_*
    Non fa molto caldo o sbaglio: vedo la gente con fior di giacche a vento...

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  2. Zì, è freddizzimo! Ieri abbiamo accezo anghe i rizcaldamenti un poghino! (beh, ora "freddissimo" forse è esagerato... diciamo che è il nostro marzo/aprile)

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