domenica 14 agosto 2011

Land of Saints and Scholars

Approfittando del timido sole che oggi ci ha gentilmente degnato della sua presenza, abbiamo improvvisato una gita fuori porta in alcuni paesini della contea di Down, a sud di Belfast.

Per quanto riguarda il primo paesino, Bangor, ogni volta che lo sentivo nominare mi veniva da fare una di quelle involontarie associazioni di idee assurde e mi faceva venire in mente l'Amleto di Shakespeare. Non ho capito bene il perché di questa sensazione. Poi mi sono ricordata che lo confondevo con un personaggio del dramma. Che però non era Amleto, ma Macbeth. E il personaggio non si chiamava Bangor, ma Banquo (quindi, come al solito, non c'appiccicava niente).

Bangor è un paesino piccolo piccolo che si affaccia sul mare. Sarebbe sconosciuto nel mondo se non fosse che si tratta del luogo di origine di un santo irlandese il quale, come tanti altri (tra cui il San Frediano del quartiere fiorentino), è venuto in Italia. Il suo nome è Colombano e il caso ha voluto che mi ci imbattessi proprio ieri, mentre cercavo informazioni sul Book of Kells custodito al Trinity College (vedi post precedente). Infatti il Book of Kells è conosciuto anche col nome di "Evangellario di San Colombano" e, secondo alcune teorie, sarebbe stato redatto da un tale San Columba, del quale si dice che, attenzione, attenzione!, non deve essere confuso con l'altro San Colombano, quello nato a Bangor e morto a Bobbio (vedi la relativa pagina di Wikipedia).



Bangor colpisce per quanto è colorata. Ovunque ci sono fiori, fiorelluzzi e fiorellini. In un'aiuola vicino all'abbazia che celebra il santo citato sopra, ho trovato alcune specie di fiori davvero particolari (a parte i papaveri e le margherite).





Molto carino il porticciolo dove nelle vicinanze c'è un parco giochi con l'ormai onnipresente ruota panoramica.


Il nostro mini tour è proseguito verso un altro minuscolo paesino, Groomsport, e poi Donaghadee, che abbiamo visitato passando con la macchina.

Una particolarità che colpisce di questi paesini è l'importanza data agli spazi aperti. Ci sono degli scorci molto belli proprio per la loro semplicità: un pezzo di terra che si affaccia sul mare e una casa bianca circondata da un immenso prato verde intenso che contrasta con l'azzurro acceso dell'acqua.
Dalle nostre parti, l'abitante di quella casa vivrebbe ogni giorno con l'angoscia di svegliarsi una mattina e trovarsi una bella distesa di cemento al posto del bel pratino rilassante che aveva fino al giorno prima!


2 commenti:

  1. devo ammettere che sei molto brava nel descriverci questi pezzi dell'Ulster con una visione descrittiva quasi poetica... continua così!

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